Outboard TiMAX per la Tosca di Puccini.
La Tosca di Puccini è stato l’evento di punta all’interno della rassegna musicale tenutasi a Palazzo Farnese di Piacenza, uno spettacolo molto amato che è risultato ancora più emozionante grazie all’utilizzo dell’audio immersivo di TiMax che ha valorizzato ulteriormente la performance sonora.
Il cortile di Palazzo Farnese, costruito in prossimità del centro storico di Piacenza nel 1561, si presta perfettamente a livello di spazio ed acustica all’ascolto di musica classica ed opera, motivo per cui già in fase di progettazione dell’evento è stato scelto di mantenere il suono più naturale possibile quasi a “nascondere” l’amplificazione.
E’ stato scelto anche di proiettare le scenografie con un video mapping sull’imponente facciata interna del palazzo il che, come naturale conseguenza, ha fatto pensare ad un programma audio “immersivo”, con l’intento di coinvolgere il pubblico - distribuito su una ampia superficie a causa del distanziamento - e di far sentire ogni spettatore all’interno della scena.
Federico Bianchi, sound designer dell’evento, coinvolto dall’azienda Acid studio ha sposato subito il progetto, forte della sua esperienza con la tecnologia di Timax.
AL: come hai strutturato e disposto i vari diffusori?
FB: La difficoltà più grande è stata trovare un setup che consentisse di coprire l’area del pubblico, molto larga e distanziata, cercando di nascondere il più possibile i diffusori. Un altro fattore da considerare è stato la disposizione dei gruppi strumentali: un palco con i cantanti, di fronte a questo l’orchestra e su un lato il numeroso coro. Normalmente le tre sorgenti si trovano molto più vicine e raccolte, il fatto di averle lontane e in posizioni non tradizionali mi ha obbligato a trovare soluzioni (inattuabili senza la tecnologia di TiMax) per tenere amalgamato e in timing ogni elemento e garantire localizzazione e intelligibilità per tutti.
Il sistema era composto da 5 diffusori frontali su wind-up, 5 front fill, e 4 sub: questi tutti in linea di fronte all’orchestra e distribuiti per tutta la larghezza della platea. A questi ho aggiunto 3 diffusori a metà sala come rinforzo per le ultime file e 8 diffusori “surround” sul contorno per aumentare l’intelligibilità, avere un riverbero ambientale naturale e poter enfatizzare alcuni effetti sonori presenti all’interno dell’opera, grazie alla possibilità di posizionare le sorgenti in qualunque punto dello spazio.
Infine quattro diffusori in americana fronte palco, tra i cantanti e l’orchestra, opportunamente puntati per evitare rientri nei microfoni degli strumenti e utilizzati prevalentemente per le voci in scena; questi ultimi si sono rivelati fondamentali per garantire una localizzazione precisa al centimetro!
AL: come hai affrontato la microfonazione e la gestione dei segnali?
FB: Dovendo ricreare il suono in modo naturale e dovendo avere meno rientri possibile ho optato per una microfonazione molto puntuale. Quasi ogni strumento dell’orchestra (55 elementi) è stato ripreso singolarmente, permettendo grazie al software (in particolare alla finestra PanSpace) di riposizionare in modo molto preciso ogni strumento e ritrovandomi poi in sala ogni sorgente riprodotta nel punto esatto in cui si trovava e con l’amplificazione perfettamente allineata temporalmente alla sorgente reale... come risultato finale si ha la trasparenza dell’amplificazione. Il coro (4 sezioni più voci bianche) è stato microfonato a gruppi e i cantanti con un microfono miniaturizzato posizionato in fronte o sull’orecchio.
Tutti i segnali entravano in un Digico SD9 attraverso 2 D2-rack e inviati via MADI alla matrice Timax singolarmente per averne il pieno controllo.
AL: E’ stato molto lungo il setup?
FB: In realtà no, grazie al software e agli strumenti di calcolo disponibili è stato sufficiente inserire le misure precise e le tipologie dei diffusori utilizzati e in pochi secondi mi sono ritrovato con un setup già ottimo prima ancora di iniziare le prove; setup tra l’altro già progettato offline nei giorni precedenti e messo a punto sul posto.
Dopodiché è stato necessario solo aggiustare alcuni livelli di diffusori e fare piccoli aggiustamenti ad alcune “immagini virtuali”.
All’arrivo dell’orchestra è stato sufficiente aprire i microfoni e processarli in modo tradizionale (in realtà quasi nulla grazie agli ottimi microfoni usati e la qualità dei musicisti) e posizionarli al loro posto sulla mappa all’interno del software Timax.
AL: Il mixaggio avviene in modo tradizionale ?
FB: Per quanto riguarda i livelli e le timbriche si; l’unica cosa che si aggiunge è la possibilità di seguire le sorgenti mobili (nel mio caso i cantanti e gli effetti) per metterli nella posizione reale in cui si trovano in quel momento, rendendo molto precisa la riproduzione e consentendo a tutta la platea di godere di una localizzazione eccellente, a favore di comfort acustico e fruibilità dello spettacolo.
Per spostare le sorgenti avevo tre opzioni: un sistema radar in grado di tracciare automaticamente le sorgenti, ma non avendo una struttura stabile per posizionare i radar ricettori sarebbe stato rischioso. Utilizzare i controlli disponibili direttamente dal mixer (via OSC) oppure seguire a mano sulla schermata PanSpace le sorgenti, quest’ultima scelta è stata la migliore, avendo a disposizione un comodo touch screen con la mappa del palco e un assistente dedicato a quello; scelta fatta anche per le poche prove a disposizione e per un po’ di improvvisazione lasciata ai movimenti dei cantanti.
AL: Risultato finale?
FB: Io stesso sono rimasto stupito dalla qualità e dalla naturalezza dell’ascolto; ogni strumento suonava in modo naturale e la sensazione era di sentirlo acusticamente da dove si trovava, questo in ogni punto della venue, indipendentemente dalla distanza.
Le voci sono sempre state a fuoco e nitide e grazie ai diffusori di contorno sono riuscito a ricreare un ambiente “teatrale” molto verosimile, che ha immerso tutto il pubblico all’interno dello spettacolo.
Le recensioni sono state tutte positive e credo che la direzione dei prossimi spettacoli sia stata presa visto il risultato apprezzato da tutti i presenti.